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Citomegalovirus in gravidanza?

Pubblicato il : 2014-02-22, Visualizzazioni : 3613,

I rischi se si contrae in gravidanza, le regole di prevenzione, l'opportunità di fare il test: tutto quel che c'è da sapere sul citomegalovirus in gravidanza.

42-52112395-È una malattia spesso asintomatica o caratterizzata da sintomi generici, simili all'influenza, e per questo non sempre viene riconosciuta. Il virus si può trovare nelle urine, nella saliva, nelle lacrime o nel sangue. Il contagio può avvenire direttamente, attraverso il contatto con uno di tali elementi, o indirettamente, toccando, anche a distanza di ore, oggetti di plastica (ad esempio i giocattoli) contaminati da un soggetto infetto.

Per sapere se si è contratta la malattia, si effettua un esame del sangue, che dosa gli anticorpi (le IgM) contro il CMV. Tuttavia, a differenza di altre malattie come la rosolia o la toxoplasmosi, il CMV, una volta contratto, non lascia un'immunità permanente, ma è sempre possibile riammalarsi, anche se le infezioni secondarie sono molto meno pericolose per il feto rispetto alle infezioni primarie, cioè contratte per la prima volta.

Gli "untori" privilegiati della malattia sono i bambini sotto i 3 anni e l'ambiente più favorevole per il contagio sono gli asili.

Che fare se lo si contrae in gravidanza

"Se la donna, dapprima negativa al test del CMV, ha un aumento delle IgM nel sangue, si sospetta un'infezione primaria, che viene poi confermata da un test del virus anche nelle urine", spiega Rossana Sarli, ginecologa all'Università di Genova. "Se l'infezione materna è accertata, vi è il 30-40% di probabilità che si trasmetta anche al feto; per sapere se il virus è passato al bambino, dopo la 21a settimana si può prelevare con l'amniocentesi del liquido amniotico su cui si dosa il DNA virale. Nel caso che il feto sia stato infettato, solo in 2 casi su 10 il bambino svilupperà dopo la nascita difetti uditivi ed eccezionalmente ritardo mentale, mentre il restante 80% non riporterà alcuna conseguenza".

Come si cura

Ad oggi non vi sono farmaci per la prevenzione o il trattamento del citomegalovirus: "Sono in corso studi sperimentali sull'uso di immunoglobuline anti-CMV, che riducono la frequenza di infezione congenita", dice la ginecologa; "i risultati finora sono molto incoraggianti, ma non è stata ancora messa a punto una terapia".

L'arma migliore per difendersi dall'infezione sono alcune regole igieniche, valide soprattutto per le donne che hanno a che fare con i bambini piccoli: usare guanti per cambiare i pannolini, lavarsi frequentemente le mani e lavare i giocattoli.

Fare o non fare il test?

È consigliabile fare in gravidanza il test per sapere se si è contratto o no il CMV? "Il test per il CMV è un esame discusso, dal momento che non vi è possibilità di prevenzione o terapia certa e, d'altro canto, i rischi di danni al nascituro sono molto bassi", risponde Rossana Sarli. "Attualmente la tendenza della comunità scientifica è di consigliare il test alle donne incinte considerate a rischio, come coloro che frequentano bimbi piccoli o che riferiscono sintomi che fanno sospettare un'infezione (sintomi simil-influenzali, mal di gola o gastroenterite)".

Articolo di Angela Bisceglia



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