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Sai tutto sulle uova?

Pubblicato il : 2015-11-26, Visualizzazioni : 1878,

Non vanno temute, ma proposte fin dall’inizio dello svezzamento. È vero che le uova possono provocare reazioni allergiche in uno o due bambini su cento sotto i 3 anni, ma sono anche un alimento “unico e inimitabile”. Un concentrato di nutrienti essenziali per la crescita. Scopri il vero e il falso a proposito delle uova nel piatto del bebè.

 

Oggi non è più indicato ritardarne l’introduzione per il rischio allergico.

VERO L’allergia alle proteine dell’uovo riguarda l’1,5% dei bambini sotto i 3 anni, tanto che fino a qualche tempo fa si aspettava fino agli 8 mesi per dare il tuorlo e i 12 mesi per l’albume. “Ora però gli allergologi hanno stabilito che ritardarne l’introduzione non presenta alcun vantaggio e che, al contrario, aspettare troppo potrebbe perfino aumentare il rischio che si manifesti un’allergia”, spiega il professor Andrea Vania, responsabile del Centro di Dietologia e Nutrizione Pediatrica dell’Università Sapienza di Roma. “Quindi, il calendario è stato abolito e l’uovo si può proporre al bebè fin dall’inizio dello svezzamento, cioè dai 6 mesi compiuti”.

 

È ancora consigliabile separare tuorlo e albume.

FALSO Per le stesse ragioni che hanno condotto all’abolizione del calendario, anche la consuetudine di separare tuorlo e albume è ormai superata. “Nel caso dell’uovo la reazione allergica si scatena contro alcune proteine come l’ovalbumina, contenuta nell’albume. Per questo motivo, il rosso veniva in genere introdotto prima e il bianco più tardi. Oggi questa separazione non ha più senso”, conferma Vania. “Così come non è più necessario procedere per assaggini. Se si manifesta un’allergia – reazioni cutanee, sintomi intestinali o respiratori – va segnalata al pediatra, che eventualmente eliminerà l’uovo dalla dieta. L’evenienza di uno shock anafilattico è rarissima”.

 

Sono un cibo troppo ricco e pesante per i piccoli.

FALSO Ricche di ferro, proteine “nobili” (cioè complete, ad alto valore biologico) e vitamine, le uova sono a torto considerate un cibo troppo pesante e che fa ingrassare. “Nei primi due anni di vita persino il contenuto di colesterolo fa bene al bebè, in quanto contribuisce allo sviluppo del sistema nervoso centrale e alla sintesi di ormoni e vitamina D”, fa notare l’esperto della Sapienza, che però aggiunge: “Tutto dipende da quanto se ne mangia – la dose necessaria e sufficiente per un bebè tra i 6 e i 12 mesi è metà uovo una o due volte la settimana – e dal tipo di cottura: l’uovo fritto è uno dei cibi meno digeribili in assoluto dopo il brodo di carne”.

 

Esistono cotture più adatte di altre.

VERO Tra le tante modalità di preparazione, ce n’è una che supera tutte: l’uovo sodo, per una ragione scientifica. “Con la cottura prolungata in acqua si inattiva l’avidina, un’anti-vitamina che rende indisponibile la biotina”, semplifica il professor Vania. “Con la preparazione alla coque, ad esempio, l’uovo è più digeribile ma si assumono meno vitamine perché resta più avidina”. Il suggerimento è dunque di proporlo sodo, schiacciato con una forchetta e aggiunto alla pappa, o con le verdure.

 

Sono da preferire le uova bio.

VERO “Scegliere uova biologiche per i bambini offre maggiori garanzie di salute: i controlli di filiera sono più lunghi e riguardano non solo la gallina ovaiola, ma anche i mangimi che le vengono somministrati”, sostiene il professor Vania. “Il fatto che siano allevate a terra o all’aperto non influisce molto sulla qualità delle uova, quanto sulla qualità di vita delle galline”. Le uova bio sono contraddistinte dallo ‘0’ come prima cifra del codice alfanumerico stampato sul guscio. Lo ‘0’ indica che l’uovo è prodotto in allevamento non intensivo, con galline nutrite con prodotti bio in spazio sufficiente.

 

Bisogna sempre lavarle se si danno a un bambino.

FALSO “È quanto di più sbagliato si possa pensare: non bisogna mai lavare le uova sotto l’acqua, perché il guscio asciutto è permeabile all’aria ma impermeabile ai batteri, mentre bagnandolo si facilita il passaggio di germi, soprattutto salmonelle”, si raccomanda il pediatra. “Piuttosto, se l’uovo risulta ad esempio sporco di feci di gallina, va spazzolato bene prima di romperlo, senza mai dimenticare di lavarsi le mani”.

 

Possono interagire con antibiotici o altri farmaci.

FALSO “Con i bambini questo problema non sussiste: l’unica categoria di farmaci per cui è eventualmente sconsigliata la contemporanea assunzione di uova possono essere alcune tetracicline, antibiotici che non si possono utilizzare in età pediatrica”, spiega l’esperto. “La questione del vaccino morbillo-rosolia-parotite è diversa: il problema si pone se il bambino è allergico perché i virus di morbillo e parotite vengono coltivati su uovo”. Un motivo in più per inserire l’uovo nella sua dieta in tempo, in modo da verificare eventuali reazioni.

 

di Chiara Sandrucci



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